Analisi del Settore VTC

Intervista a Marc Jussen, Portavoce di Unauto VTC Catalunya

"Siamo in un momento critico, ma anche di opportunità per definire la mobilità del futuro in Catalogna."

Giornalista: Marc, grazie per averci concesso questa intervista. Da anni seguiamo il braccio di ferro tra il settore VTC, i taxi e le amministrazioni in Catalogna. Dopo il decreto della Generalitat del 2022, diverse sentenze giudiziarie chiave e una convivenza per le strade non sempre facile, vorremmo capire a che punto si trova il settore, come l'arrivo delle grandi piattaforme ha influenzato i VTC tradizionali e quale futuro prevedete.

Marc Jussen: Grazie a voi per darci voce. È fondamentale che i cittadini comprendano la realtà del nostro settore al di là dei titoli e delle pressioni di certi gruppi. Siamo in un momento critico, ma anche di opportunità per definire la mobilità del futuro in Catalogna.


Dopo due anni di un decreto molto restrittivo, come sopravvive il settore VTC in Catalogna?

"La salute del settore è quella di un sopravvissuto. Sopravviviamo nonostante una regolamentazione ostile progettata non per ordinare, ma per espellere. Il decreto del 2022 è stato un colpo durissimo. Abbiamo visto centinaia di autonomi e piccole imprese costretti a cessare l'attività o a svendere le loro licenze. Resistiamo grazie alla resilienza dei nostri imprenditori e al fatto che i tribunali, a poco a poco, ci stanno dando ragione."

Si parla molto delle piattaforme, ma come ha inciso questa situazione sulle aziende di VTC tradizionali, le cosiddette "classiche"?

"Assolutamente. I VTC tradizionali sono le vittime silenziose di questo conflitto. Sono imprese familiari, con decenni di storia, che da un giorno all'altro si sono trovate di fronte a una regolamentazione che imponeva loro di cambiare l'intera flotta. Sono stati un danno collaterale in una guerra normativa istigata dal settore dei taxi, che non cerca una concorrenza leale, ma l'eliminazione di qualsiasi alternativa."

Visto con prospettiva, cosa ha significato l'ingresso massiccio di piattaforme come Uber o Cabify?

"Le piattaforme sono state un catalizzatore di modernità. Hanno rappresentato una democratizzazione del servizio, aprendolo a un pubblico molto più vasto. Hanno portato innovazione, trasparenza nei prezzi e una qualità che l'utente ha apprezzato enormemente. Il mercato non è una torta da spartire; la tecnologia lo ha reso più grande."

Con tanta incertezza, come si sono evolute le condizioni lavorative degli autisti?

"La nostra principale preoccupazione è la stabilità delle migliaia di posti di lavoro che il settore genera. La più grande minaccia per le condizioni lavorative non sono le applicazioni, ma l'incertezza normativa. Un autista non può avere stabilità se ogni sei mesi c'è la minaccia di un nuovo decreto che può lasciarlo per strada. Le aziende rispettano scrupolosamente la legislazione sul lavoro; ciò che chiediamo è un quadro stabile per garantire l'occupazione."


La giustizia europea ha dichiarato illegale il rapporto 1/30 che limitava le licenze VTC. In pratica, cosa è cambiato da quella sentenza?

"La sentenza della CGUE è stata un'enorme spinta morale e giuridica. Conferma che le restrizioni artificiali sono illegali. In pratica, però, il cambiamento è lento. L'amministrazione metropolitana continua a porre ostacoli burocratici, cercando scappatoie per non applicare la sentenza nella sua totalità. È una vittoria nella guerra, ma non ancora in tutte le battaglie."

Oltre a questa, quali sono le principali battaglie legali che avete in corso in questo momento?

"Abbiamo molteplici fronti aperti. Il principale è il ricorso contro il decreto legge della Generalitat del 2022 nella sua interezza. Stiamo impugnando i requisiti sulla lunghezza dei veicoli e, in generale, l'intera impalcatura normativa che cerca di espellerci dal mercato. Confidiamo che i tribunali annulleranno queste imposizioni ingiuste."

Com'è il dialogo con la Generalitat e il Comune di Barcellona?

"La comunicazione è, per essere generosi, migliorabile. Spesso ci sentiamo come se parlassimo a un muro. Si incontrano con noi per obbligo formale, ma le loro decisioni sono già state prese in anticipo, cedendo sempre al ricatto del settore dei taxi. Non c'è una vera volontà di creare un quadro giusto per tutti."

Durante grandi eventi come il Mobile World Congress, le norme per i VTC vengono allentate. Cosa dimostra questo?

"Il MWC è l'esempio perfetto dell'ipocrisia dell'amministrazione. Durante quella settimana, si rendono conto che con i taxi non è sufficiente. Questo dimostra che siamo un servizio necessario e che le restrizioni quotidiane sono puramente artificiali e politiche. Se siamo la soluzione durante il congresso più importante del mondo, perché siamo il problema il resto dell'anno?"


È possibile un modello di convivenza reale tra taxi e VTC?

"Non solo è possibile, è indispensabile. La convivenza passa per la comprensione che siamo servizi diversi che rispondono a domande diverse. La chiave è la libertà: che il cittadino scelga in ogni momento quale opzione gli conviene di più. Si ottiene con regole chiare e giuste per tutti, non vietando uno per avvantaggiare un altro."

Se poteste redigere una nuova legge, quali sarebbero i suoi pilastri irrinunciabili?

"La nostra proposta è chiara e si basa su tre pilastri. Primo: Libertà di Scelta per il cittadino. Secondo: Regole Proporzionali e Non Discriminatorie, stesse esigenze per tutti. E terzo: Impegno per la Tecnologia e la Sostenibilità, integrando tutte le opzioni di mobilità in piattaforme uniche."

Il settore dei taxi accusa Unauto di essere una lobby che difende unicamente le grandi piattaforme. Cosa rispondete?

"Questa è una caricatura falsa che promuovono per screditarci. Unauto VTC Catalunya rappresenta l'intero settore, dall'autonomo con una sola licenza all'azienda più grande. La stragrande maggioranza dei nostri associati sono piccole e medie imprese catalane. La nostra missione è difendere il diritto dei nostri associati a lavorare e il diritto dei cittadini a scegliere."


Giornalista: Marc Jussen, molte grazie per il suo tempo e per aver chiarito la posizione di Unauto su un tema così complesso.

Marc Jussen: Grazie a voi per lo spazio. È fondamentale che si ascoltino tutte le voci per poter costruire una mobilità più giusta e moderna per tutti in Catalogna.

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